Matilde Gori & Gisella Butera presentano la mostra, sulle #MaschereTeatrali a #casacaciolle. Il mondo della maschera teatrale è sterminato, si affrontano: la tradizione delle maschere della commedia dell’Arte e l’esplorazione del tema del Grottesco.
Da Mercoledì 21 giugno a Giovedì 13 luglio, La Mostra sarà aperta compatibilmente agli orari dei concerti e spettacoli che si terranno a #casacaciolle nell’ambito del progetto\festiva L’ARTE DELLA CURA per avere maggiori informazione è possibile contattare il 3201832620 o scrivere all’email eventi.casacaciolle@gmail.com
Gisella e Matilde ci hanno concesso una piccola intervista in occasione e che ci teniamo a ringraziare, dunque voi vi siete conosciute in occasione della progettazione e realizzazione di maschere e oggetti di scena per lo spettacolo Alice, della compagnia Pilar Ternera, avete poi deciso di cominciare a lavorare insieme, non è sempre facile in questo ambito? Cosa avete scoperto di avere in comune? Come lavorate insieme?
In realtà siamo amiche prima di essere colleghe; ci siamo conosciute all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Già durante gli anni di studio abbiamo abbiamo condiviso una profonda e sincera stima reciproca, sia dal punto di vista umano sia da quello artistico/professionale. In comune abbiamo l’amore per questo lavoro, non sempre facile, ma costantemente stimolante. Lo spettacolo di Alice è stata l’occasione che aspettavamo da tempo per mettere alla prova una nostra collaborazione. Da lì abbiamo capito di lavorare molto bene insieme, e di essere complementari come competenze e caratteri.
Un altro progetto che vi ha visto protagoniste è Anima! – Cinque paesaggi della compagnia teatrale Leviedelfool in quell’occasione sembra che il vostro apporto sia stato essenziale, la riuscita è senz’altro spettacolare, quanto c’è di vostro in quello che realizzate e quanto assecondate le inclinazioni di chi vi coinvolge nei progetti?
Il bello del nostro lavoro è l’unicità di ogni progetto. Per Anima! Non ci è stata richiesta una progettazione: i committenti avevano ben chiaro di volere delle maschere poligonali ma non sapevano che tipo di patina sarebbe stata la migliore. Per cui abbiamo lavorato inizialmente effettuando diversi test, fino a raggiungere un risultato che funzionasse bene in scena. Essendo scenografe/relaizzatrici ci sono occasioni in cui dobbiamo progettare e trovare insieme alla regia delle soluzioni ottimali per la messa in scena, come nel caso dell’Orso Felice di DimitriCanessa (vincitore del premio InBox Verde) dove abbiamo immaginato il costume dell’orso protagonista da zero. Altri casi in cui invece lavoriamo su commissione, realizzando esattamente quanto ci viene richiesto.
A #casacaciolle avete realizzato un laboratorio di maschere teatrali, dimostrando di avere molto legame con la tradizione delle maschere teatrali della commedia dell’arte del grottesco, che esperienza è stata? Che rapporto avete con la tradizione e l’innovazione del teatro e del vostro mestiere?
E’ stato il primo laboratorio che abbiamo tenuto, ed è stata un’esperienza intensa ma molto gratificante. Abbiamo avuto un gruppo eterogeneo, ognuno con esperienze e vissuti diversi; è stato molto bello vedere in persone neofite la nostra stessa passione verso il teatro e le sue maschere. Siamo fermamente convinte che per arrivare a una reale innovazione è necessario attingere dalla tradizione e conoscerla profodamente. Con l’avvento delle nuove tecnologie si sta perdendo molto della nostra tradizione di artigianato, che a nostro avviso è imprescidibile dal lavoro teatrale. Siamo contente di aver avuto l’occasione di poter trasmettere ai nostri allievi il valore di “sporcarsi le mani” figurativamente con l’impegno, ma anche letteralmente!
Cosa vuol dire per voi oggi occuparvi di scenografie teatrali, quali sono le richieste? Voi partite da una selezione a monte dei progetti a cui scegliete di collaborare o siete aperte a tutte le possibilità? C’è qualcosa che vi stimola e vi coinvolge più di altre?
Questi non sono tempi troppo semplici per il teatro e soprattutto per chi lavora in ambito scenografico, si costruiscono sempre meno vere e proprie scenografie. Nonostante ciò, le richieste ci sono e prevedono soprattutto la realizzazione di piccoli oggetti di scena, fondali e maschere. Cerchiamo di essere aperte a tutte le possibilità, di metterci sempre in discussione. Anche se prediligiamo il lavoro del teatro di figura, il quale prevede la costruzione di pupazzi e maschere.
Marco Giavatto
TUTTE LE LOCANDINE DELLA RASSEGNA SONO STATE REALIZZATE DA GISELLA BUTERA E MATILDE GORI, A LORO PER TUTTO L’IMPEGNO NELLA MANIFESTAZIONE E NEL PROGETTO VA IL PIU’ SENTITO RINGRAZIAMENTO.