CELEBRATION – Deja Vu Acustic Tribute Band concerto con Serena Politi, Matteo Pancrazi, Alessandro Cresci, Gianfranco Politi.

Gli artisti, la musica, la poesia che hanno fatto grande il rock.

Mercoledì 28 giugno, ore 21:00 info e prenotazioni: eventi.casacaciolle@gmail.com 3201832620

Into the Woodstock – Deja Vu – Foto di Massimiliano Sifone
Serena è co-fondatrice della compagnia IgeneticamenteMortificati e dell’Argante ma quando si prende del tempo della musica, muta pelle e incanta, l’abbiamo intervistata in vista del prossimo evento del festival L’Arte della Cura a #casacaciolle. Questo è anche il festival dei Deja Vu in qualche modo, avete curato i minimi particolari del progetto, com’è organizzare qualcosa di nuovo in uno spazio nuovo? Tanta musica, tanta arte e poi voi in concerto…

Come Déjà Vu ci siamo insinuati con grande slancio in questo meraviglioso progetto. Inizialmente è stato davvero entusiasmante perché si aveva una tavolozza bianca da poter dipingere potenzialmente con tutti i colori che volevamo. E finché si è trattato del lato artistico non ci siamo accorti della fatica. Abbiamo cominciato un po’ a cedere quando ci siamo dovuti occupare di qualsiasi aspetto riguardasse quello che il progetto ambiva ad essere e che riguardava quindi il lato squisitamente tecnico – in tutte le accezioni del termine-, di promozione, di produzione, di gestione, di organizzazione. Fortunatamente tutto il progetto nasce e si realizza di volta in volta con il sostegno e l’aiuto di professionisti senza pari (Elisa Taddei, Marco Giavatto, Gisella Buttera, Matilde Gori, Monica Santoro). Riuscire a concertarsi ha permesso quello che siamo riusciti a concretizzare e che si è manifestato Mercoledì scorso con la prima data del nostro Festival: uno spettacolo-concerto meraviglioso in un contesto senza pari a Firenze (e lo dico davvero senza presunzione).

Sono tanti gli anni oramai che suonate insieme, in tantissimi posti! Questa musica è ancora la più gettonata? Cos’è che la rende così affascinante e nello stesso tempo orecchiabile e senza tempo?

Non so se è la più gettonata. Quello che posso dire è che continua a far battere tanti cuori, delle vecchie e delle nuove generazioni. É una musica che parla di temi universali e potenti, senza filtri e racconta di un tempo che fu ma che continua ad infiammare senza soluzione di continuità. Il rock degli anni ’60 e ’70 porta con sé la poesia della controcultura, un respiro di libertà, di sincerità, di presa di posizione che oggi purtroppo, a mio avviso, fa fatica a rinascere se non in pochi ed esclusivi contesti. Ha più di mezzo secolo ma se ti risuona, se vibra alla tua frequenza lo riconosci. Puoi avere 90 anni o 9 mesi, ti appartiene e non puoi non goderne.

Una formazione familiare per certi versi, passate tanto tempo a provare e a curare i particolari, vi divertite sempre a suonare il repertorio? E quand’è che decidete di aggiungere qualcosa di nuovo ?

Lo zoccolo duro rimaniamo i tre irriducibili (io, Gianfranco e Matteo). Suoniamo insieme da 7anni modificando e aggiustando le cose anno dopo anno. Abbiamo perfezionato (e continuiamo a farlo) le armonizzazioni a tre voci di molti brani dei nostri gruppi preferiti (CSN&Y uno per tutti – dal cui album Déjà Vu abbiamo preso il nome della band tra l’altro) e continuiamo a studiare con meticolosità tutto quello che impreziosisce ciò che scegliamo di mettere in repertorio. Ci interessa fare un lavoro certosino sopratutto perché la nostra cifra stilistica si articola nel ri-arrangiare i brani rock in acustico; questo ci obbliga a studiare a fondo ogni arrangiamento per poter restituire merito al brano stesso rimanendo sempre fedelissimi al sound che ha reso immensi quegli anni.

Mi sapresti dire ad occhio e croce quanti concerti avete fatto? E sopratutto, qual è il segreto della vostra longevità come gruppo? E se c’è un piccolo sogno o obiettivo che ti piacerebbe\ vi piacerebbe raggiungere…

Oddio quanti concerti non saprei davvero. Il segreto della nostra longevità è l’amore incondizionato che condividiamo da sempre per alcune band ma sopratutto per il contesto in cui sono nate. Tutti e tre nutriamo una devozione per gli anni ’60-’70, per l’America di quel tempo, per quell’illusione che ci portiamo dentro di pace e amore a tutti i costi. Il mio piccolo sogno personale è poter replicare nuovamente Into the Woodstock, lo spettacolo andato in scena nel 2019 al Teatro Cantiere Florida: uno spettacolo immersivo con 18 attori in scena e musica dal vivo che racconta l’ascesa e la presunta disfatta del movimento hippy dal ’63 al ’69. Mi piacerebbe poterlo portare ancora alla luce in nuovi contesti e con l’entusiasmo che ha appassionato tutte le numerose persone che hanno partecipato alla realizzazione, rinnovato. 

Mercoledì 28 giugno, ore 21:00

info e prenotazioni

eventi.casacaciolle@gmail.com3201832620

 

 

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