DELTA DUO – Matteo Pancrazi e Daniele Guerini

@LORENZODESIATI – Delta Duo in concerto

Giovedì 13 Luglioore 21:00 info e prenotazionieventi.casacaciolle@gmail.com – 3201832620

Hard Times il blues delle origini.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Matteo Pancrazi in occasione del concerto di giovedì 13 luglio ore 21.00 – Festival L’ARTE DELLA CURA – evento conclusivo a #casacaciolle. Roberto Caselli vi cita all’interno della blues italiana attuale, nel suo libro la storia del blues (2° ed. Hoepli 2020), fare musica oggi è complicato decisamente, per quella storia di saper miscelare gradimento e qualità, il vostro genere sembra provenire ad un’era passata ma suona incredibilmente affascinante anche adesso, quali sono le caratteristiche che rendono il vostro sound particolare e interessante?

Si, hai detto bene, fare musica oggi è molto complicato per via delle regole di mercato che penalizzano molto la musica “di nicchia”. Quello che facciamo noi è preoccuparci molto del lato commerciale, il nostro obiettivo è solamente suonare la musica che amiamo e spiegare, anche agli amanti del blues, da dove vengono certe strutture musicali e tematiche che saranno poi ricorrenti nel blues elettrico, inglese ed americano, degli anni ’60 e ’70.
Credo che il nostro sound risulti interessante perchè riproponiamo il blues nella sua forma più primitiva con suoni moderni, che non vuol dire dare un arrangiamento moderno ai vecchi blues ma solamente registrare i brani con i mezzi tecnologici a disposizione negli anni 2000. Vogliamo che i nostri brani suonino come le vecchie registrazioni ripulite da tutti i fruscii e le imperfezioni dei 78 giri sui quali erano registrate, le facciamo suonare con un sound limpido e fedele a quello naturale degli strumenti.

Matteo tu suoni in coppia Daniele Guerrini, un duo blues… dove la tradizione è il vostro marchio di fabbrica, ma sei anche costantemente impegnato in diverse formazioni ed esibizioni, a detta di chi ti conosce sei uno dei musicisti più giovani e talentuosi del panorama nazionale… che cos’è per te la musica e cosa vuol dire poterla suonare in tanti modi diversi?

Per me la musica oltre che una passione rappresenta proprio la mia ragione di vita. Amo soprattutto la musica americana in tutte le sue forme: Blues, Country, Folk, Bluegrass e tutto quello che c’è in mezzo. Avere molti progetti significa proprio poter suonare questa musica in tutte le sue sfaccettature. 
Parlando puramente del lato tecnico suonare tutte queste forme di musica rappresenta una sfida, infatti cerco sempre di imparare nuove tecniche chitarristiche per poter suonare al meglio ciascuno dei generi citati sopra, però è anche una sfida a livello culturale, per conoscere veramente un tipo di musica del passato occorre conoscere il background culturale dei popoli che la suonavano. Per esempio è necessario sapere a livello storico le differenze tra i popoli della costa est degli USA e quelli del Delta del Mississippi per capire le differenze tra Piedmont Blues e Delta Blues, che a loro volta differiscono dai popoli degli Appalachi che suonavano Bluegrass, una musica con forti influenze celtiche anziché africane.

Come sarà la scaletta della serata del 13 luglio a #casacaciolle, puoi anticiparci qualcosa? Tu hai già suonato nel nuovo spazio allestito in occasione del Festival della Cura, raccontaci qualcosa in merito…

La scaletta del 13 luglio a #CasaCaciolle sarà molto varia, proporremo il blues tradizionale in tutte le sue forme. Suoneremo molto Delta blues, ovvero il blues che veniva suonato nella regione dello stato del Mississippi compresa tra South Memphis e Vicksburg. Passeremo poi al Piedmont Blues , ovvero quel Blues che veniva suonato da veri e propri virtuosi con forti influenze Ragtime nelle pianure della costa est degli USA. Suoneremo anche molti Gospel, molti dei vecchi Bluesman erano infatti predicatori e nei loro testi venivano spesso citate tematiche bibliche, fino ad arrivare a forme semi-sconosciute di Blues come il Blues di Bentonia suonato da Skip James o il North Hills Country Blues suonato da Mississippi Fred McDowell.

Per quanto riguarda lo spazio è bellissimo, ha un palco ed un impianto fantastico. Quando ci ho suonato con i Déjà Vù abbiamo avuto la fortuna di avere un pubblico entusiasta e attento, cosa che mi auguro avvenga anche il 13 luglio con i Delta duo! Per un musicista è il massimo.

 

 

Se cerco qualcosa sulla vostre esperienza trovo questa frase “Blues nella sua forma più tradizionale e genuina, ovvero quello suonato nel Delta del Mississippi e nelle vicine regioni del Sud dai braccianti delle piantagioni di cotone”, come si rimane folgorati o colti da forte interesse per un mondo apparentemente così lontano da te, nel tempo e nello spazio?

Non è stata una folgorazione immediata per quanto mi riguarda, è stato un viaggio a ritroso nella storia della musica. Da adolescente, come altri milioni di ragazzi, sono rimasto folgorato dai Guns n’ Roses. Questo fatto mi ha portato a documentarmi sulle loro influenze arrivando ai Led Zeppelin e Jimi Hendrix, che a loro volta nei loro testi e nella loro musica citano Bluesman come Howlin’ Wolf, Muddy Waters e Albert King, che a loro volta citano la musica di Bluesman ancora precedenti come Blind Willie Johnson, Robert Johnson, Blind Willie McTell e molti altri. Un altro fattore determinante per la mia passione verso questa musica è che il Blues è parla della sofferenza umana in tutte le sue forme, che è un tema sempre attuale. E’ incredibile vedere come testi scritti cento anni fa rispecchino ancora la nostra realtà, anche in modo piuttosto inquietante. Per esempio Hard Times Killing Floor Blues di Skip James (che da il titolo al nostro primo album che troverete in vendita Giovedì) scritta durante la grande depressione del ’29 si adatta benissimo alle varie crisi economiche e belliche degli anni 2000, sembra scritta l’altro ieri…

 

Intervista di Marco Giavatto

Giovedì 13 luglio, ore 21:00

info e prenotazioni

eventi.casacaciolle@gmail.com3201832620

 

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