COM’É CHE NON RIESCI PIÙ A VOLARE – IGM+

Eccoci alla seconda settimana del nostro nuovo mini-appuntamento insieme a Stefano Chianucci abbiamo deciso di dedicarci un po’ al sito e al nuovo canale youtube. Dopo PANDEMONIO, Non adatto alle vostre menti è arrivato il momento di svelarvi qualche curiosità su un’altra delle nostre produzioni.

Per accedere al canale basterà cliccare la scritta in rosso (youtube).

Sul canale potete trovare tanti contenuti in chiaro che nel corso di questi otto anni di attività dell’associazione IGeneticamenteMortificati abbiamo creato con passione e divertimento. Quello che non potrete vedere sempre sono i nostri spettacoli, ma se state leggendo queste righe potreste essere fortunati, poichè per un breve lasso di tempo (7 giorni) apriremo la visione dei nostri spettacoli che negli anni abbiamo avuto modo di portare in scena.

Questa settimana vi proponiamo Com’è che non riesci più a volare uno spettacolo del 2017, con quattro straordinari interpreti Serena Politi, Nicola Fornaciari, Tommaso Daffra e Sofia Salomoni.

La foto della copertina è di Alessandro Giannini
Particolari di Com’è che non riesci…

In questo spettacolo per la prima volta, nella storia della nostra compagnia, l’apporto delle cosidette maestranze è essenziale come potrete leggere nella locandina Chiara Martini (Trucco), Anna Francioni e Sofia Salomoni (Scenografia e costumi, aiuto regia e direttrici di scena) hanno contributo in maniera importante alla realizzazione di tutto lo spettacolo.

Dal trailer ma anche e sopratutto dallo spettacolo, potrete notare ogni particolare scenico, in grado di accompagnare ogni istante della messa in scena, con tutta sincerità non abbiamo più avuto il concentrato di estro e qualità che Anna e Sofia riuscivano ad ottenere partendo da una semplice idea.

Sofia…

Ancora oggi facciamo fatica pensare che non è più tra noi, così giovane, così forte, così geniale. Sentiamo molto la sua mancanza, la sua interpretazione e presenza in questo spettacolo a cui tanto teniamo è uno dei motivi che a distanza di anni, ci fa chiedere se sia il caso o meno di riportarlo in scena… prima o poi accadrà, ma questo come nessun altro momento nostro teatrale che ha seguito la perdita di una persona a noi così tanto cara, non è stato più lo stesso. Sofia ci manca, in ogni idea, in ogni produzione e ogni giorno.

Lo Spettacolo – Teatro Magma (vecchio Magma), Firenze Maggio 2017 e Teatro Cestello Dicembre 2017.

Parto ancora una volta dal titolo. Ancora una volta lungo alla Wertmüller come piacciono a me. Nasce dall’ascolto di Canzone per l’estate di Fabrizio De Andrè e come spesso mi è capitato di sentire da autori molto più blasonati di me, tutto si è incastrato perfettamente. Ho scritto il testo in due o tre giorni, lavoravo come maschera in teatro e nel giro di pochi giorni ho visto uno spettacolo che mi è piaciuto tantissimo ovvero Il nullafacente (di Michele Santeramo) e uno spettacolo che invece non mi è piaciuto per niente Il lavoro di vivere di Hanoch Levin interpretato da Carlo Cecchi. Per quel che vale, non mi era piaciuta la scrittura non l’interpretazione, parlavano entrambi della stessa tematica poi affrontata da me ovvero le fasi di un rapporto. Ricordo che nel secondo caso tornando a casa pensai: voglio scrivere uno spettacolo su quest’argomento non commettendo gli stessi errori che ho visto in scena oggi (Si! a 28\29 anni ero convinto di saper scrivere meglio di un drammaturgo di fama internazionale). Per fare due conti, lo spettacolo era in scena al Teatro Niccolini di Firenze fino al 05 aprile del 2017, Com’è che non riesci… è andato in scena a fine maggio del 2017, il che vuol dire che la scrittura è stata un lampo, pronta, lì da qualche parte e la preparazione incredibilmente veloce. Complice il fatto che Serena e Nicola sono due attori straordinari, tra i più completi che abbia mai conosciuto. Frequentandoli un po’, ho invertito i ruoli, dando al personaggio femminile più forza, mentre il personaggio maschile è eccezionale nelle sue montagne russe. Sette scene, per un anno intero di relazione sentimentale che fin dal primo momento sappiamo già come va a finire. Ed ecco il secondo punto a mio favore, anche in questo caso, conoscevo già il finale, anzi sfacciatamente, senza temere lo facevo conoscere anche al pubblico, fin da subito.  Per chiudere il cerchio: all’interno di Canzone per l’Estate, ascoltata per caso in quei giorni c’era la mia storia e il mio titolo. Gli intervalli temporali tra una scena e l’altra, di una storia che si spalmava in un anno intero erano e sono stati la vera chicca dello spettacolo. Tommaso e Sofia hanno interpretato due Mimi con le Ali (esseri indefiniti metafora del tempo, dello spazio e dei sentimenti che governano l’umanità) in maniera strapitosa.

Ultima considerazione: In tutte le rappresentazioni in prima fila c’era una ragazza o una donna, sempre diversa che ad una particolare scena dello spettacolo rideva e poi rideva, finendo per piangere…l’avevo fatto io? Come c’ero riuscito? Non lo so.  Ora vi lascio alla visione…ah dimenticavo iscrivetevi al nuovo canale, basta un click. Alla prossima settimana.

Marco Giavatto

LO SPETTACOLO SARA’ VISIBILE per altri 7 giorni.

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