Notevole performance del trio a “Il Conventino – Caffè Letterario”
L’inizio del mese di giugno a “Il Conventino – Caffè Letterario” di Firenze ha visto una performance notevole del trio jazz G.E.A., trio composto da Cosimo Fiaschi al sassofono soprano, Stefano Zambon al contrabbasso, Pierluigi Foschi alla batteria. Con questo live, tenutosi all’aperto, il gruppo ha voluto sostanzialmente rendere omaggio alla musica del percussionista etiope Mulatu Astatke, esponente di spicco di una tipologia musicale caratterizzata dalla coesistenza di linguaggi musicali del folclore etiope con elementi provenienti dal jazz, denominata “ethio-jazz”. Si tratta di un genere musicale dovuto a un processo culturale che, guardando a un passato che non è solamente eredità locale ma vero e proprio immaginario ancestrale, è capace di produrre un linguaggio musicale nuovo, suscettibile di pura astrazione.
In questo senso vale quanto detto in più di un’occasione dallo stesso Astatke:
“Musicians or people who are interested in researching the history of the music should listen to the roots of music, they should concentrate on the roots”
e
“As musicians, we should go back, all the way back, because you’ll always find something very interesting”
Insomma un guardare alle origini non con indulgenza nostalgica, ma per essere capaci di produrre stilemi nuovi, disegnando prospettive musicali innovative, in modo tale che il sentire proveniente da uno specifico luogo, in questo caso l’Etiopia, riesca a proiettarsi verso altri mondi, e viceversa.
Il live
Si è aperto con il pezzo “Journey Without End”, la title track dell’omonimo album del pianista Malcolm Earl Waldron e del sassofonista Steve Lacy per proseguire, senza interruzioni, con cinque brani di Mulatu Astatke: “Mulatu”, “Tezeta”, “Kulunmanqueleshi”, “Kasalfkut-Hulu”, “Gubèlyé”, tutti collegati da sapienti improvvisazioni dei tre musicisti. Il trio ha saputo muoversi in modo magistrale fra pezzi come “Mulatu”, un classico della “ethio-jazz”, con melodie fortemente orientaleggianti rese peraltro accattivanti anche a un orecchio non abituato a musiche di questo tipo grazie a un’interpretazione ben congegnata e altri come “Tezeta”, più mossi. Dopo una breve interruzione il live è ripreso con quattro pezzi del sassofonista John Zorn, musicista dalle molteplici sperimentazioni e spaziature fra jazz e altri tipi di musica, “Janohah”, “Tzofeh”, “Bith Aneth”, “Tekufah”, per riprendere infine con “Chick Chikka” sempre di Mulatu Astatke e concludere quindi con “African Piano” di Abdullah Ibrahim. Particolarmente rilevante l’esecuzione di “Janohah” con l’impianto ritmico spesso dominato dal contrabbasso, vera chiave di lettura del pezzo. Evidente è apparso l’affiatamento fra i tre bravi musicisti, capaci di fornire all’ascoltatore un prodotto musicale che a dispetto della complessità intrinseca dei pezzi, è risultato perfettamente fruibile.
Cosimo Fiaschi si conferma così come uno dei sassofonisti jazz più bravi, con le sue interpretazioni ricercate e sofisticate, capace di muoversi con discrezione in pezzi certamente non semplici e che a dispetto della giovane età ha già un’esperienza di oltre dieci anni, sia in ambienti classici che nel jazz, tanto in Italia quanto all’estero; Stefano Zambon, performer anche lui in molti eventi jazz di rilevante importanza si è fatto apprezzare, oltre che per aver conferito ai vari pezzi una base ritmica potente, per i raffinati assoli, determinanti in alcuni pezzi. Infine Pierluigi Foschi, batterista giovane e di grande talento, con all’attivo già due album registrati con varie formazioni, ha saputo donare al pubblico alcuni passaggi veramente magistrali, talvolta per la ricerca della sonorità più adeguate, altre volte per il virtuosismo tecnico. La serata è stata una sorta di viaggio musicale, iniziata con un pezzo pensato per pianoforte e conclusa sempre con un pezzo originariamente per pianoforte, sviluppatasi fra fraseggi ispirati e sonorità delicate, a volte quasi impercettibili per un ascoltatore non attento, che magicamente si fondevano con l’ambiente circostante mentre la notte avanzava.
Line up G.E.A.:
Cosimo Fiaschi sassofono soprano, Stefano Zambon contrabbasso, Pierluigi Foschi batteria
Set list G.E.A. 1° giugno 2024
– Journey without end (Mal Waldron)
– Mulatu (Mulatu Astatke)
– Tezeta (Mulatu Astatke)
– Kulunmanqueleshi (Mulatu Astatke)
– Kasalfkut-Hulu (Mulatu Astatke)
– Gubèlyé (Mulatu Astatke)
– Janohah (John Zorn)
– Tzofeh – John Zorn
– Bith Aneth (John Zorn)
– Tekufah
– Chick Chikka (Mulatu Astatke)
– African Piano (Abdullah Ibrahim)