Si è spento Alberto Rosselli uno dei registi teatrali più significativi del nostro tempo. Il presidente della fondazione “Circolo Rosselli” di Firenze Valdo Spini, ha annunciato la morte del noto regista teatrale Alberto Rosselli. Alberto, si è spento il 17 gennaio a Firenze era figlio dello storico Nello, ucciso col fratello Carlo a Bagnoles de l’Orne, in Francia, il 9 giugno 1937. Alberto, nato il 1° maggio 1937, era il quarto dei figli di Nello Rosselli e Maria Todesco. Grande cordoglio è stato espresso da parte di Spini, chi lo conosceva personalmente.
“Tutta la Fondazione si stringe intorno alla moglie Tania, ai figli, alla sorella Paola. Alberto Rosselli che nella vita è stato un regista teatrale, ha sempre testimoniato fedelmente i valori di giustizia e libertà per i quali dettero la vita suo padre e suo zio”.
Alberto Rosselli famoso regista toscano, diede vita negli anni novanta ad un suo laboratorio teatrale proprio a Figline Valdarno, provincia di Firenze. Laboratorio che insieme ad altri attori e studenti ebbi il piacere di frequentare per due anni. Alberto, ex allievo di Orazio Costa, ci fece conoscere il metodo Stanislavskij. Lavorammo sul “principio” che si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore. Rosselli affermava che l’esternazione delle emozioni del personaggio avviene attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo da parte dell’attore. Si trattò di un workshop dedicato a tutte le metodologie di recitazione a confronto, da quello di Orazio Costa mimesico o mimico, al metodo Strasberg e via dicendo. Un’esperienza indimenticabile, istruttiva e preparatoria al mestiere di attore. Analizzammo testi e romanzi teatrali tra i quali “La Peste di Albert Camus, “Beate e suo figlio” di Arthur Schnitzler. Ci fu anche l’esperienza con “Chille De La Balanza” la storica compagnia di teatro della ricerca nata a Napoli nel 1973, una serata di studio ed approfondimento a Firenze.
Mettemmo in scena “Prima di Colazione” atto unico di Eugenio O’Neill. Ottenemmo un notevole successo, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Maria Chiara Vannetti e di Mimmo Adamo braccio destro del maestro Rosselli. Pietro Bartolini dell’ Accademia Teatrale di Firenze, (allora giovanissimo attore fiorentino) curò la regia insieme ad Alberto. Rosselli aveva in progetto di fondare una compagnia stabile per il teatro Garibaldi che nell’ottobre del 1995 fu inaugurato ed aprì i suoi battenti dopo lunghi anni di restauro. Purtroppo l’ambito progetto non decollò per mancanza di fondi (Questa la versione ufficiale che ci venne comunicata allora dal Comune di Figline). Con Rosselli sfumò la grande occasione di rilancio per il teatro cittadino e l’opportunità di far avvicinare i giovani ad una forma di recitazione molto elevata e d’avanguardia.
Fu comunque un percorso di vita unico e indimenticabile ricco di apprendimenti culturali che io e pochi altri abbiamo avuto l’onore e la fortuna di sperimentare insieme ad Alberto. Il suo sguardo sempre rivolto lontano, perspicace, vivace, indagatore ma anche rassicurante, resterà nella mia memoria. Ricordo una giornata in particolare passata nella tenuta di campagna dove viveva con i suoi amati cavalli e la visita alla scuderia. Eravamo in tanti tutti noi del laboratorio, pranzammo all’aperto, visitammo la sua casa piena di libri e poi a piedi facemmo una lunga passeggiata nei dintorni di quel luogo incantevole. L’ ultima volta che incontrai Alberto Rosselli è stato per caso, lo vidi insieme ad un amico nel foyer del Teatro della Pergola, a Firenze. Era lì come me per lo spettacolo di Luca Ronconi “Giusto la fine del mondo” di Jean Luc Lagarce drammaturgo francese. Mi avvicinai, muovendomi fra la gente, lo vidi sorpreso ma contento di quell’appuntamento inaspettato. Mi raccontò in breve della sua vita, del matrimonio avvenuto ormai in tarda età con una donna molto più giovane di lui e del suo bambino. Dietro ai suoi occhi chiari scorsi ancora tante storie, centinaia di pagine scritte e da scrivere. Ciao Alberto.
Laura Privileggi