Post-it || A Trieste si celebra il Bloomsday – 2023

Teatro, mostre e conferenze celebrano l’Ulisse di James Joyce, scrittore e drammaturgo irlandese con una produzione influente nella letteratura del XX secolo. Il suo capolavoro è stato l’Ulisse.

“Bloom nell’anno di Zeno” si potrebbe riassumere così la quattordicesima edizione del festival in programma a Trieste su iniziativa del Comune di Trieste con il Joyce Museum e l’Ateneo Giuliano. Il festival (da venerdì a domenica 18 giugno) ha approfondito con teatro, mostre d’arte e concerti, un singolo episodio dell’Ulisse il più lungo, visionario e crudo: Circe, il bordello.

Il legame tra Trieste e l’opera del grande romanziere irlandese è stato ribadito per il rapporto d’amicizia che Joyce instaurò, proprio nel porto adriatico, con Italo Svevo il quale, proprio un anno dopo la pubblicazione dell’Ulisse, diede alla stampa La coscienza di Zeno e che nel 2023 celebra il centenario. Il rapporto fra i due più grandi romanzieri che Trieste abbia conosciuto è stato il leit-motiv nel corso della manifestazione.

Joyce è ritenuto uno dei migliori scrittori irlandesi e del mondo dell’epoca e di ogni tempo. Il suo carattere anticonformista e critico verso la società e la Chiesa cattolica traspare in opere come Gente di Dublino e in Ritratto dell’artista da giovane, conosciuto in Italia anche come Dedalus. L’Ulisse una vera e propria rivoluzione rispetto alla letteratura dell’Ottocento, e nel 1939 il successivo e controverso Finnegans Wake (“La veglia di Finnegan” o più propriamente “La veglia per Finnegan”) ne è l’estremizzazione. Dalla sua morte sono passati 80 anni durante i quali avrebbe fatto numerosi viaggi per poi tornare a descrivere nel dettaglio la sua gente, e le persone che ben conosceva di Dublino. Nella sua vita c’è anche un pezzo di Italia, a Trieste incontra Italo Svevo, a cui dà lezioni private di inglese, e lo sprona a concludere La coscienza di Zeno. Il suo capolavoro, l’Ulisse (Ulysses), invece, fu scritto in Svizzera.

“Circe il Bordello” riduzione teatrale di Giuliano Zannier – spettacolo realizzato da L’Armonia FITA UILT APS – Compagnia Amici di San Giovanni – ART & ZAN e con TRIESTESTATE

James Joyce nacque a Dublino (2 febbraio 1882 – 13 gennaio 1941) da una famiglia molto numerosa della buona società, cattolica e nazionalista. Studiò nei migliori istituti ma, alla morte della madre, la famiglia cadde in disgrazia toccando l’indigenza. Dopo una temporanea vocazione sacerdotale e le prime pubblicazioni, James Joyce si trasferisce a Parigi. I primi lavori consistono in una serie di raccolte di poesie in cui si trattano i temi dell’amore, del tradimento e della malinconia con stile semplice e musicale. James Joyce torna brevemente nella Dublino letteraria prima di lasciarla per un auto-esilio nel 1904. Peregrina per tutta Europa seguito dalla fedele compagna e madre dei suoi figli Nora Bernacle: furono a Zurigo, poi a Trieste dove diventa amico di Italo Svevo. Nel 1915 James Joyce pubblica Gente di Dublino. Quindici racconti che descrivono diverse fasi della vita come l’infanzia, l’adolescenza, la maturità e la società della sua città, inattiva e frustrata al punto di costringerlo a scegliere l’esilio.

Nel 1922 comparve il vero capolavoro di James Joyce: l’Ulisse. A causa, o forse grazie, alla malattia di sua figlia Lucia, Joyce conosce Carl Gustav Jung che lo introduce allo studio della psicologia. Nel 1941 si spegne a Zurigo, in Svizzera, lasciando opere in cui sempre presente è la realtà, la verosimiglianza, l’analisi dell’animo umano (anche ricorrendo alle ultime scoperte della psicanalisi). Nel suo ultimo lavoro, rimasto incompiuto, La veglia di Finnegan c’è un’atmosfera di caos in cui il linguaggio è una specie di magma informe e suggestivo nel quale fanno capolino le teorie sui “corsi e ricorsi” di Gianbattista Vico, miti e simboli di antica tradizione. Si può dire che con i “flussi di coscienza” di James Joyce, con il monologo interiore e un uso del linguaggio dinamico e purisemantico, l’artista irlandese si pone come un varco fra le opere del periodo precedente e quelle successive, inevitabilmente intrise e influenzate da tante novità.

“Circe il Bordello” riduzione teatrale di Giuliano Zannier – spettacolo realizzato da L’Armonia FITA UILT APS – Compagnia Amici di San Giovanni – ART & ZAN e con TRIESTESTATE

Nel 1917 appare Ritratto del giovane artista, meglio noto come Dedalus: è la prima opera matura di James Joyce, autobiografica e autocritica. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale costringe lo scrittore irlandese a tornare a Zurigo, dal suo amico Ezra Pound. Nel 1920, si trasferisce a Parigi, dove frequenta i massimi esponenti della letteratura europea.

L’Ulisse è l’opera fondamentale per tutta la letteratura europea, in cui si narra una sola giornata dell’ebreo irlandese Leopold Bloom, ripercorrendo i dieci anni di peregrinazione del personaggio omerico. Il romanzo è considerato il suo più famoso e illustre capolavoro,  non a caso, l’opera è considerata uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo. Lo stile narrativo viene variato su tutti i registri: dal parodistico al dottrinale. Molte parti del racconto sono sviluppate secondo la tecnica di “monologo interiore”, che descrive il flusso di coscienza. Ulisse è la storia di una giornata il 16 giugno 1904 di un gruppo di abitanti di Dublino.

James Joyce ha scelto tale data perché fu il giorno in cui Nora Barnacle, futura moglie, capì di essere innamorata di lui. Sei anni di intenso lavoro, di stesure e continue revisioni per trasformare il grande mito in grande pantomima. Diciotto capitoli, diciotto luoghi, diciotto ore e momenti, diciotto stili, una miriade di personaggi e situazioni per raccontare l’eroicomica giornata di un ebreo irlandese di origini magiare, l’agente pubblicitario Leopold Bloom. Un uomo a spasso per Dublino dalle otto del mattino alle due di notte. Tra le citazioni più famose di Joyce ricordiamo un suo pensiero…

La mia anima è a Trieste.

J.Joyce

Laura Privileggi

 

 

Immagini dello spettacolo “Circe il Bordello” riduzione teatrale di Giuliano Zannier – spettacolo realizzato da L’Armonia FITA UILT APS – Compagnia Amici di San Giovanni –  ART & ZAN  e con TRIESTESTATE.

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