Sono le 17.45 del 19 maggio 2023, sono in ritardo. Dovrò attraversare tutta la Città Eterna. Trovare parcheggio (Segno della Croce). Me devo sbriga’. È il venerdì che precede il grande evento, unico, irripetibile, storico: la tappa, del tour musicale, del “Boss” (Bruce Springsteen) nella Capitale. [In 60mila per Bruce Springsteen al Circo Massimo].
Caos!
Roma è praticamente impraticabile, strade chiuse, zone sottoposte a controlli a tappeto da parte delle Forze dell’Ordine. Chi vive qui ha la stessa sensazione di stare dentro la scatola del Monopoli: provate a muovervi e pescherete costantemente, un cartellino Imprevisti, che ti sbatacchia di qua e di là cambiando in continuazione il tuo percorso, ci sono anche quelli post-datati per esempio: si presenterà qualcuno prima o poi a consegnarmi una multa per qualcosa che non sapevo di dover fare o non dover fare? Chissà… ad ogni modo io voglio solo arrivare, in tempo, a destinazione: la Chiesa Anglicana All Saints di Roma. Vivere a Roma è anche questo, avere degli eventi che non sono L’EVENTO.
I Tre Tenori
Io voglio solo gustarmi il concerto de “I tre tenori” accompagnati dai musicisti dell’ Opera di Roma. Biglietti prenotati giorni in anticipo, non era possibile non presentarsi. Entrando in questa chiesa, inaugurata nel 1886, si è catapultati in un’atmosfera particolare: ci si dimentica di essere in Italia, a Roma, a due passi da Piazza del Popolo. Sembra di vivere in una cittadina appena fuori Londra, e mi viene in mente un episodio della serie “Mr.Bean”.
Appena entrati, guardandosi intorno, si nota subito un pubblico agée: età media 70 anni. Anche la disposizione nella navata centrale, adibita a platea, è particolare: gruppetti di due, tre persone canute distanti due, tre file e tre, quattro posti uno dall’altro…e praticamente tutti inglesi/turisti stranieri. Vi starete chiedendo che ci faccio qui? Pure io… ad ogni modo mi fermo un attimo a pensare: “Ok! Finalmente sono, dopo 34 anni, ad un evento di nicchia! Ho fatto bene ad adottare un look radical chic di quelli a sinistra”. Chiariamo subito che non intendo la sinistra attuale, ma quella di un tempo: D’Alema e\o Bertinotti.
“Evento di Nicchia”
É sempre un’espressione affascinante. Sta a indicare, quegli eventi a cui non c’è un’affluenza esagerata. In cui uno sparuto pubblico, spesso, si compiace di essere li in numero cosi esiguo, come esempio di uno status symbol intellettuale o intellettualoide: a dire “siamo noi i pochi eletti, perchè no… un po’ Lord, in grado di comprendere la portata dell’evento”.
Certo che se si pensa agli organizzatori di questi eventi, che sborseranno qualche bel po’ di danaro per metterli su, non credo che il loro obiettivo sia compiacere 12 persone in una città di, quasi, 3 milioni di abitanti. Allora qual è? Probabilmente quello che li rende “di nicchia”, è la modalità con cui viene pubblicizzato quell’evento e a come, ormai, il pubblico è abituato ad informarsi su le iniziative di un luogo. Non sempre puo’ esserci uno sforzo esoso di risorse finanziarie per tappezzare di manifesti, fare spot radiofonici o televisivi; allo stesso modo il pubblico, per la maggior parte, si informa, quasi esclusivamente, attraverso tali mezzi su eventi/mostre/spettacoli. Anche per casi molto particolari può valere questo ragionamento. Prendiamo per esempio un ciclo di proiezioni, in un piccolo cinema di 50 posti, di pellicole Bielorusse anni ‘40, in lingua originale, organizzato in una città come Roma. Quindi sempre quasi 3 milioni di abitanti e vuoi che non saltino fuori 30 persone stuzzicate da questa iniziativa? Tra studenti univarsitari di lingue, di spettacolo o di storia o di cultura Bielorussa? (forse non 30 ma 15 si, se poi ci metti i parenti bielorussi).
È probabile che molte volte non “escano allo scoperto” per non conoscenza di queste iniziative proprio perchè su nessun autobus (rigorosamente in ritardo), stazione metropolitana o pannello pubblicitario vengono comunicate. Parecchie volte si opta invece per piccoli volantini che passano perlopiù inosservati.
A meno che non vengano lanciati, dal cielo, da un aereo: come fece Gabriele D’Annunzio su Vienna, evento, non a caso, passato alla storia anche come strategia di marketing….ma se non ci si può permettere un manifesto sulla linea Tram 3 (St.z.ne Trastevere – Valle Giulia) figurarsi un aereo.
Guardate questa foto e ditemi che non è la faccia di un direttore marketing e il suo vice. Ad ogni modo… molte volte si crede che ci sia un’ èlite di individui con capacità cognitive superiori, ma se andiamo ad analizzare, in modo semplice, la questione bisognerebbe solo allenare la nostra curiosità che ci porterà a scoprire e conoscere quello che abbiamo intorno, che ignoriamo, per cui, invece, potremmo nutrire un profondo interesse. Si potrebbe pensare che le nostre passioni non trovino riscontro nelle attività o nei luoghi della nostra vita, portandoci a coltivarle singolarmente e a sentirsi, magari, strani ad essere gli unici a coltivarle ma, come detto, serve solo cercare meglio per trovare un club (o formarne uno) in cui condividere tutti insieme lo stesso interesse. Non accontentiamoci mai di questo famigerato mainstream, passeggiamo, cerchiamo luoghi, cerchiamo atmosfere, persone, curiosiamo.
Marco Bernardini
P.S.
La chiesa All Sants è a pochi metri dall’Hotel de Russie, dove, in questi giorni, alloggia lui: Bruce Springsteen…più gente sotto l’Hotel, nella speranza di intraverderlo che al concerto lirico dei Tre Tenori, che hanno chiuso la serata con un doppio bis….alla faccia di Bruce!
Link sito chiesa anglicana All Saints: https://www.allsaintsrome.org/
Link sito per prenotazione biglietti: https://www.classictic.com/it/special/all-saints-church-roma/1367/
