Le Interviste Mortificate #15 II Greta Bendinelli – essere attrice qui e ora.

Toscana ma sarebbe più corretto dire internazionale. E’ un’attrice giovane Greta Bendinelli di belle e concrete speranze, tutte dovute al suo modo di approcciare il mestiere e perché no… la vita. Non ha nemmeno 30 anni (li compie fra poco più di un mese) ed ha già vissuto tante esperienze, tutte diverse, compatibili e utili (ne sono certo) al suo modo di recitare, sempre fresco, genuino e “reale“, ma sopratutto credibile.

Luca Passerotti – Lo Contagio dell’Ammore

Diplomata alla “Scuola di formazione del mestiere dell’attore – Oltrarno con sede a Firenze diretta da Pierfrancesco Favino. Ha anche una laurea in Lingue conseguita nel 2015 con un anno all’estero, in Inghilterra dove ha preso anche un master in Letteratura romantica europea. Questo è molto altro è Greta che abbiamo incontrato per una chiacchierata; dopo aver concluso l’esperienza di Firenze… scalpita e sogna in attesa del futuro imminente.

Filippo Manzini – La Donna Volubile

Hai sempre voluto fare l’attrice o è capitato tutto per caso?

Dopo il master sono rimasta in Inghilterra per altri due anni a lavorare in Teatro. Facevo l’assistente della sezione marketing digitale e comunicazione del Teatro, nel frattempo cercavo di fare l’attrice nei fine settimana fin quando ho deciso di fare domanda all’Oltrarno. Ma in verità parte tutto da molto lontano e forse a livello inconscio è sempre stato quello che ho voluto fare. C’è una tradizione che viene dal posto in cui sono nata (nella campagna toscana in provincia di Pistoia): gli anziani tutte le sere d’estate vanno a fare “veglia”. Tutti gli anziani proprietari terrieri si riuniscono nelle varie case ogni sera e mandano avanti questo senso di comunità. Mia nonna mi racconta che fin da piccola io ballavo a ritmo di musica o ripetevo a memoria le battute delle favole o dei cartoni animati… avevo già l’indole all’intrattenimento. Da piccola probabilmente volevo fare l’attrice ma poi, provenendo da una famiglia di persone molto concrete e pratiche (Mia mamma fa l’impiegata, mio padre il meccanico) avevo individuato qualcosa di più concreto nell’amore per l’inglese (all’apparenza).

Erica Trinchera – La Donna Volubile

Com’è stata l’esperienza appena conclusa all’Oltrarno?

Una salvezza! La cosa più bella che ho fatto in vita mia, l’esperienza più travolgente sia a livello umano che didattico e lavorativo. Molta di questa sensazione risale anche e sopratutto al gruppo che siamo stati: legati fin dall’inizio come una vera e propria compagnia e abbiamo imparato tanto, non solo dai nostri insegnanti ma anche reciprocamente. La pandemia ci ha unito ancora di più se è possibile. La scuola ha un’impronta internazionale e contemporanea. Mi ritengo fortunata, perché ho trovato lo stesso approccio al corpo, alla voce e alla recitazione già sperimentato in Inghilterra (dove avevo mosso i primi passi). Ci formano come compagnia, dove le cose si fanno insieme e dove si lavora anche molto sulla persona singola cercando costantemente di tirare fuori l’artista che c’è in potenziale in ognuno di noi. (Voce, canto, movimento, scrittura etc…).

Luca Passerotti – Tutto L’Amore di cui Siamo Capaci

“La donna volubile”. Lo spettacolo al Teatro della Pergola durante e dopo il lockdown. Che esperienza è stata?

Io personalmente mi sono sempre resa conto di essere privilegiata, in un periodo in cui molti colleghi hanno dovuto aspettare o più semplicemente stare a guardare. Anche se il mio primo ritorno a Teatro è stato da spettatrice una settimana prima del debutto, sempre al Teatro della Pergola e lì ho avuto la sensazione di poter tornare dopo tanto tempo ed è stato importante per tutti noi, perché ci ha dato grande consapevolezza dell’opportunità che stavamo vivendo. E’ stato bellissimo! Un gioco continuo, tanto divertimento e naturalezza. Marco Giorgetti (regista dell’opera e direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana) ci ha lasciato molto liberi di creare i nostri personaggi e le nostre relazioni. E’ stato come avere il più bel luna park del mondo a disposizione!

Foto di Paolo Palmieri

A chi si ispira Greta Bendinelli? Che tipo di attrice vuole essere?

Non ho mai avuto un idolo da seguire ciecamente! Ultimamente guardo volentieri a due attori giovani che mi piacciono tantissimo. Una è Florence Pugh che trovo meravigliosa e poi Andrew Garfield, tutti e due inglesi. L’ultimo l’ho visto recentemente in Tick, Tick…Boom! Che probabilmente mi tiene attaccata ai miei inizi e cioè al musical, prima ancora della prosa. Cerco quindi di vederli come colleghi (senza presunzione) proprio per non idealizzarli e non ridursi a copiarli, non avrebbe senso. Meglio dar vita a qualcosa di nuovo e di personale. Ma la mia traiettoria si interseca a questa tipologia di attori e artisti, per tanti motivi… dall’approccio al lavoro, alle storie che vogliono raccontare etc.

Luca Passerotti – La Donna Volubile

In questi anni com’è cambiata la tua percezione del mestiere dell’attore?

E’ cambiato tutto e tanto. Ho rivisto alcuni video del primo anno di scuola e mi fa sempre molta impressione rivedere quella ragazza che ha cominciato. Ero entrata con la mia idea di quello che volevo essere come attrice, di quello che pensavo di poter fare e di come doveva essere lo spettacolo per essere perfetto. La scuola ha smontato tutto questo, mi ha reso paradossalmente più libera, adesso non entro più al cinema o a Teatro credendo di sapere prima ancora dell’inizio se uno spettacolo o un film mi piaceranno già. Anche di fronte ai personaggi che devo interpretare non ho più preconcetti, il che è un bene, perché il rischio di fare sempre lo stesso esercizio di stile è dietro l’angolo. Questo crea trasporto tra l’attore e il percorso che il testo e il personaggio devono fare. Figurati, io sono caratterialmente opposta a questo modo di vedere, vorrei imporre me stessa in tutto quello che faccio, però ho generato in questi anni (grazie anche alla scuola) la maturità che mi permette di scindere i miei gusti personali, anche in fatto di regia, (giusti e sacrosanti) dal mio lavoro di attrice.

Luca Passerotti – Tutto L’Amore di cui Siamo Capaci

La libertà vera nell’approccio al testo, sta nella forma

Se si riescono a capire bene la struttura del testo e del personaggio e su questa darti dei punti di arrivo, dove sai per certo che il personaggio andrà, allora puoi essere libero di far capitare qualsiasi cosa! Anche i migliori testi classici, possono essere stravolti dalla creatività della persona che li interpreta. Più sei libero, più opzioni avrai… anche se, ovviamente, non è detto che siano tutte giuste!

Esiste già una Greta autrice?

Ho già scritto e sto scrivendo tante cose che forse ho cominciato e non so se finirò mai, ma ad una cosa ho messo il punto: è un testo che spero di riuscire a mettere presto in scena, si chiama “In Guerra e in Amore” parla di quello che capitò durante la seconda guerra mondiale nelle zone dove sono nata io, il tutto legato all’eccidio del Padule di Fucecchio. Per farlo ho praticamente intervistato e registrato mia nonna durante la quarantena (con le dovute precauzioni) per giornate intere. E’ un monologo in cui interpreto mia nonna e mentre la impersono faccio la pasta…

La donna volubile – Erica Trinchera

Cosa c’è nel tuo futuro imminente?

Tanti progetti, tanta voglia di collaborare con i miei compagni di corso che hanno dato vita a tante bellissime idee e sopratutto la volontà di lavorare, di buttarmi in nuove esperienze con l’entusiasmo e la visione di una bambina… sempre con la consapevolezza che questo mestiere, non si può far da soli. Quindi spero di incontrare persone che come me hanno voglia di continuare a “giocare” e creare.

 

Marco Giavatto

 

 

Si ringraziano per la gentile concessione del foto: Erica Trinchera, Filippo Manzini, Luca Passerotti e Paolo Palmieri.

Avevamo già incontrato un altro personaggio dell’Oltrarno in una delle nostre prime interviste (Intervista a Luca Massaro ecco il link)

 

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