DonneDisney #8: 1998- Mulan: fragile forte guerriera

Uscito nel 1998 Mulan si ispira al poema cinese “La ballata di Mulan”. Il poema narra di una giovane donna, Mulan, che fingendosi uomo, si arruola nell’esercito cinese al posto del padre, malato, richiamato alle armi dall’imperatore per la difesa della Cina contro gli Unni. Grazie alla sua tenacia, diventa un condottiero forte e valoroso, pur sempre nascondendo la sua vera identità, arrivando a sconfiggere il generale unno in battaglia, decretando così la fine della guerra.

La protagonista non nasce in una famiglia reale eppure è nominata principessa della Cina dall’Imperatore in persona. È l’unica eroina Disney a saper combattere ed è la sola ad uccidere qualcuno.

Gli avi miei supplico, fate che non sia ridicola

Incontriamo per la prima volta questa giovane protagonista mentre cerca disperatamente di assecondare le aspettative della sua famiglia, di suo padre e della società stessa in cui sta crescendo. Pur di passare l’esame della mezzana infatti Mulan si sta scrivendo sul braccio le ammonizioni che non è riuscita a imparare a memoria:

silenziosa e schiva, aggraziata, cortese, delicata, raffinata, ponderata, puntuale

Ci prova con tutta se stessa a portare onore alla sua famiglia, come richiesto alle donne della sua età. E il modo per poterlo fare, nella Cina del suo tempo, è uno solo:

C’è solo un modo in cui potrai
Dar gioia a tutte noi
Un uomo pur che sia di buona dinastia
Gli uomini, vogliono
Donne, obbedienti, ma che volino
Educate e con del fisico
Molto onore ci darai
Serviamo il nostro Imperatore
E gli Unni batterà
I maschi in guerra e noi
A casa a procrear
Grazie a noi tu sarai
Come un fior di loto, candida
Nessun uomo ti rifiuterà
Molto onore ci darai

Si sente fuori luogo, impacciata, ridicola ma con grande caparbietà cerca di dare il suo meglio per compiacere la sua famiglia. Dal suo punto di vista se questo è il modo per dare onore a suo padre, deve impegnarsi. Ma come succede a chi si impegna ad essere ciò che non è, a recitare la parte della modesta fanciulla in età da marito Mulan risulta più che disastrosa. Ma anziché arrabbiarsi contro i dettami, contro le aspettative, contro il mondo che la vorrebbe diversa, Mulan si sente sbagliata e torna a casa a testa bassa, umiliata e con il peso del disonore.

Chi sono e chi sarò

Differentemente dalle altre protagoniste conosciute fino ad ora Mulan non sa chi sia né quale potrebbe essere il suo posto nel mondo. E’ molto diversa da Belle, che sa di voler vivere di avventure, di Jasmine che sa di non volersi sposare, di Pocahontas che incarna il credo del suo popolo e sa esattamente quale sia il suo posto nel mondo. Mulan è confusa: il suo non riuscire a sembrare una sposa è intimamente connesso con il suo non essere una buona figlia. Questo senso di colpa la addolora molto ma è anche il trampolino di lancio per trovare il coraggio di ammettere a se stessa  e  a noi che in verità questo ruolo le sta molto stretto.

Guardami, non potrei sembrare una sposa mai
O una buona figlia
Ma lo so, questo ruolo non mi va
Sono qui, ma se io facessi ciò che vorrei
I miei cari perderei
Dimmi, dimmi che è l’ombra che riflette me
Non è come la vorrei perché non so
Chi sono e chi sarò
Lo so io, e solo io
E il riflesso che vedrò mi assomiglierà
Quando il mio riflesso avrò, sarà uguale a me

Eccomi…
Ciò che mostro è solo esteriorità…
Certo non il cuore mio.
Dimmi, dimmi chi è
L’ombra che riflette me…
Non è come sono io
E il perché non so.
Sono qui…
Obbligata sempre a nascondere
Quello in cui più credo…
A essere…
Fuori e dentro uguale, un’identità…
In un mondo in libertà…
Dimmi, dimmi chi è
L’ombra che riflette me…
Non è come la vorrei…
Perchè non so.
Vivere per metà…
Ma io ce la farò…
Riuscirò, perchè sai…
Non c’è nulla al mondo che
Valga più di noi.
E il riflesso mio sarà
Uguale a me.

 

Il vero viaggio che Mulan percorre durante tutto il film è quello di conoscere se stessa partendo dallo smarrimento fino arrivare alla consapevolezza di sé e delle sue risorse. La sua fragilità, la sua grande umiltà, il suo disorientamento sono i tratti che permetteranno a Mulan di manifestarsi alla fine come la donna più coraggiosa e forte mai vista fino ad ora nel panorama Disney. L’ eroina che andrà in guerra ad uccidere gli Unni e a salvare la Cina intera comincia la sua storia con una forte insicurezza e dubbi sulla sua persona. Trovo che sia propria questa sua caratteristica, questo ossimoro di fragile forte guerriera, a rendere il suo personaggio vero e intimamente credibile.

Un uomo sarai…

Mulan si arruola nell’esercito per salvare il padre, tenuto ad andare in guerra in quanto unico uomo della famiglia Fa. Si taglia i capelli, elemento per antonomasia della bellezza di una donna, si veste da uomo e parte. Sa che andrà incontro a morte e disonore in un paese che non permette alle donne neppure di parlare di fronte ad un uomo. Ma ci va lo stesso e non per seguire destini di gloria che auspica per se stessa, ma unicamente per mettere in salvo suo padre, inconsapevole di quello che sarà in grado di fare. Arrivata al campo di addestramento non riesce a stare al passo con le altre reclute, uomini forti capitanati dal coraggioso (e decisamente avvenente) Li Shang. Ma Mulan non si sente abbastanza uomo per poter riuscire e il comandante ci tiene a ribadirlo per tutto l’addestramento.

E sarai veloce come è veloce il vento
E sarai un uomo vero senza timori
E sarai potente come un vulcano attivo
Quell’uomo sarai che adesso non sei tu

 

Manca poco tempo gli Unni ormai son qui
Sopravviverete spero ma non so
Io combatterò, ma senza voi
E quindi va, non servi più
L’uomo che cerco io, non sei tu

 

 

E finché il parametro di riuscita nell’esercito si basa sulla forza Mulan non sarà mai all’altezza, ma quando sta per essere mandata via finalmente svela se stessa usando la qualità che più la contraddistingue, l’intelligenza, riuscendo così a diventare un punto di riferimento per l’esercito proprio in virtù di questa.

…ma donna rimarrai

Mushu: Lo sapevo, sei un vero uomo…

 

Mulan salva il suo comandante, sconfigge gli Unni, e il suo amico, il draghetto Mushu, si complimenta con lei per essersi dimostrata “un vero uomo” testimoniando il lascito negativo di un certo tipo di femminismo degli anni ’70/’80: per dimostrare di essere una vera donna devi dover fare ciò che fa un uomo, meglio di lui. Per fortuna Mulan riesce a superare questa visione eccellendo in quanto donna guerriera astuta e resiliente. La vera vittoria la avrà infatti quando smascherata, non più come soldato, quindi, ma come Mulan, disarma il capo degli unni con un ventaglio, elemento femminile per antonomasia. La nostra eroina trova se stessa nel coraggio e nella forza che la caratterizza. Il suo riflesso assomiglia finalmente a lei, non più a quella ragazza truccata per gli incontri amorosi, non più al soldato Ping, ma semplicemente Mulan, figlia devota e donna coraggiosa che, finita la battaglia, non ambisce ad ulteriore onore ma sceglie di tornare a casa.

Serena Politi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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