Il Teatro della Pergola rende omaggio alla Divina (Eleonora Duse)

“Partirò e porto le cose a casa”

Camice da notte in mussola di cotone, risalenti al 1910 di manifattura italiana, abiti, lettere, soprammobili ed altro ancora gelosamente conservato. Si tratta di una mostra dedicata ad Eleonora Duse, in occasione del centenario della sua morte. Al Teatro della Pergola l’omaggio alla Divina, con l’esposizione per la prima volta, di oggetti di proprietà della famiglia fiorentina Gemmi, che forniscono diretta testimonianza sia dell’impegno che della vita della Grande attrice.

Venerdì 31 gennaio alle 18, l’inaugurazione della mostra del Centro Studi del Teatro della Pergola intitolata “Partirò e porto le cose a casa Il fondo di Eleonora Duse di proprietà della famiglia Gemmi.

A cura di Gabriele Guagni (Teatro della Pergola) e Francesca Simoncini (Università di Firenze) con il contributo della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura e il patrocinio del Comitato Nazionale per il centenario di Eleonora Duse e del Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze.

All’inaugurazione presenti i curatori ed il Direttore generale del Teatro della Toscana Marco Giorgetti.

Appare dunque che Gemmi scriveva (nel costone di una pagina) “Partirò e porto le cose a casa, […] se lei consente” – così si esprime Eleonora Duse, in una lettera non datata, con l’amica Emma Garzes. Le “cose”, a cui accenna la Duse e che Luigi Gemmi, contabile della Banca d’Italia, dal 1911 in relazione di affari con l’attrice, portò nella sua dimora fiorentina, sono ancora in possesso dei suoi eredi. Si tratta di un materiale eterogeneo e consistente, abiti, fotografie, lettere, copioni, gioielli, un pianoforte, un letto, oggetti da lavoro e da viaggio, ecc. conservato con cura, per più di un secolo, dalla famiglia e finora mai mostrato al pubblico.

Eleonora Duse le teneva presso un teatro dismesso (Il Teatro Brendel), precedentemente utilizzato dall’Accademia dei Fidenti, situato in via Ghibellina a Firenze. A partire dal 1908 si era servita di quel piccolo teatro, per il quale probabilmente aveva concepito i più ambiziosi progetti, per provare il repertorio delle sue ultime tournées estere, prima di ritirarsi dalle scene, improvvisamente, nel 1909. Aveva ristrutturato e abbellito il teatro e lo aveva ribattezzato Teatro Brendel, in omaggio al personaggio di un dramma di Henrik Ibsen, Rosmersholm, a lei particolarmente caro, così come lo era l’autore.

Il fondo comprende “strumenti del mestiere” e accessori della vita di tutti i giorni. Oggetti che, nella loro varietà, permettono oggi di ripercorrere, rendendola tangibile, la materiale quotidianità di una donna che fu anche attrice e capocomica di qualità straordinarie.

Gli oggetti esposti per “Partirò e porto le cose a casa” e il Fondo Eleonora Duse di proprietà della famiglia Gemmi, forniscono dunque diretta testimonianza sia del suo lavoro sia della sua vita. Circa una dozzina sono i copioni con interventi manoscritti di pugno dall’attrice; un’edizione a stampa di Cavalleria rusticana del 1884, anno del primo allestimento della pièce voluto, con forza e contro il parere del suo capocomico, dall’attrice ancora giovane, reca la dedica autografa di Giovanni Verga; molte sono le fotografie che ritraggono Eleonora Duse in alcune delle sue più famose interpretazioni. Vi sono inoltre alcuni abiti da lei indossati e oggetti di semplice uso quotidiano: gli occhiali, il porta gioie, le spille, un domino da viaggio, portadocumenti in pelle, uno scrittoio portatile su cui, durante i numerosi spostamenti di lavoro e i lunghi viaggi con la compagnia, la capocomica si impegnava a scrivere lettere e a intessere relazioni, con amici e con soci in affari.

 

EVENTI COLLEGATI

 

12 FEBBRAIO ORE 17

Presentazione del libro:

“ELEONORA DUSE, STORIA ED IMMAGINI DI UNA RIVOLUZIONE TEATRALE”

Di Mirella Schino, Carocci Editore 2023

 

LA MOSTRA SARA’ VISITABILE FINO AL PROSSIMO 13 APRILE 2025.

Laura Privileggi


Comitato Scientifico Alberto Bentoglio, Maria Ida Biggi, Maria Gabriella Cambiaghi, Livia Cavaglieri, Aurora Fiorentini, Renzo Guardenti, Laura Mariani, Teresa Megale, Donatella Orecchia, Armando Petrini, Mirella Schino

progetto grafico e allestimento Daniela Lotti / SocialDesign

progetto struttura espositiva Goffredo Serrini e Claudio Zagaglia / SocialDesign

realizzazione struttura espositiva ACME04

montaggio mostra Reparto tecnico del Teatro della Pergola

restauro abiti e vestizione Opera Laboratori Fiorentini

riproduzioni digitali Corrado D’Agostini per le lettere, gli oggetti e le fotografie

Filippo Manzini per il teatro Brendel, i copioni e gli abiti


CATALOGO DELLA MOSTRA. a cura di Francesca Simoncini

con la collaborazione di Rossana Buffone, Corrado D’Agostini, Aurora Fiorentini

edito da Sillabe srl

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