Speciale “La Scuola” Teatro Reims 31 gen – 1 e 2 feb (Frasca, Ferrati).

Il 31 gennaio 2025 debutta al Teatro Reims di Firenze, “La Scuola” per la regia di Serena Politi e Marco Giavatto, una nuova produzione della nostra compagnia. Noi dell’Argante abbiamo colto l’occasione per incontrare i protagonisti dello spettacolo. Non perdetevi dunque i nostri SPECIALI per scoprire tutte le curiosità sullo spettacolo e non solo. Lo spettacolo rimane in scena al Teatro Reims fino a domenica 2 Febbraio.

Potrete acquistare o prenotare il vostro biglietto cliccando qui-LA SCUOLA

Foto di Fulvio Ferrati di Alessandro Donnini
Giuliana, qual è stato il momento più complesso nella preparazione di questo spettacolo? E come hai conosciuto e sviluppato il tuo personaggio?

Il momento più difficile è stato, quando ho scoperto che ero quasi sempre in scena. Scherzi a parte. Io e la Professoressa che interpreto abbiamo davvero molti tratti in comune. Vera, così si chiama, è quasi sempre pronta a perdonare e a sorridere. È accogliente, buona e piuttosto dolce. È sicuramente la professoressa che sarei. Spesso è per me molto più semplice interpretare personaggi lontani da me. Forse perché è proprio vero che sul palco più che esibirsi ci si espone. Ed esporsi con qualcosa di molto simile a noi è una roba delicata. Perciò, nello sperimentare il personaggio, ho tentato varie strade, per poi tornare a quelle corde più mie. Più naturali. Forse, anche più intime. Questa cosa è sicuramente più semplice quando sei circondata da persone che sono per te come fratelli.

Fulvio, il tuo ruolo può anche risultare complesso, diviso tra i suoi molteplici impegni e una certa leggerezza nelle relazioni con i colleghi. Come hai lavorato per rappresentare queste sfaccettature e cosa pensi che il pubblico percepirà di lui?

La mia esperienza scolastica l’ho vissuta pochi anni prima dalla produzione del film, quindi all’epoca mi sono rivisto negli studenti. Il mio personaggio invece è lo stereotipo del professore “stronzo” di quel periodo costretto a un doppio lavoro, che tratta gli studenti, ma anche i colleghi dall’alto in basso. Limita il suo impegno educativo o per citare una battuta dello spettacolo: “il suo impegno psicopedagogico” al minimo. Per trovare il personaggio mi sono rifatto ai tanti docenti che ho avuto nella mia esperienza scolastica, aggiungerei nella mia lunga e ingloriosa esperienza scolastica.

 

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