Il 31 gennaio 2025 debutta al Teatro Reims di Firenze, “La Scuola” per la regia di Serena Politi e Marco Giavatto, una nuova produzione della nostra compagnia. Noi dell’Argante abbiamo colto l’occasione per incontrare i protagonisti dello spettacolo. Non perdetevi dunque i nostri SPECIALI per scoprire tutte le curiosità sullo spettacolo e non solo. Lo spettacolo rimane in scena al Teatro Reims fino a domenica 2 Febbraio.
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Maria Donata, possiamo dire che il tuo è un personaggio particolare, potrebbe non essere facile interpretarlo cosa hai pensato quando te l’hanno proposto e come ti sei approcciata allo spettacolo?
È vero, la professoressa che interpreto è particolare, il perchè lo scoprirete solo vedendo lo spettacolo. Diciamo che tutti la aspettano e viene nominata spesso. Ma dalle parole degli altri si capisce molto di lei: abnegazione per il suo lavoro e, soprattutto, passione per i suoi ragazzi (sentimento sconosciuto ai più). Certamente per me di difficile interpretazione, ma con l’aiuto dei registi, ho cercato di cogliere la sua dolcezza e anche la sua composta distrazione. Quando mi è stato proposta la parte ho riflettuto e chiesto consigli ma poi alla fine mi sono lanciata. L’approccio è avvenuto leggendo e rileggendo il copione, prendendo appunti, ascoltando, cercando di fare tesoro di ogni suggerimento da parte degli attori e della direzione per la costruzione dei personaggi. E questo lavoro accurato, ne sono sicura, donerà al pubblico una messa in scena davvero esplosiva.
Filippo, questo spettacolo ti vede nella veste di aiuto\assistente alla regia, molto prezioso il tuo contributo, tu come Maria Donata, avete con i vostri appunti…disegnato una mappa dettagliata dal primo all’ultimo momento dello spettacolo, per non perdersi nulla. Sei un po’ il custode di tutti i segreti di questo spettacolo cosa puoi dirci e cosa invece vale la pena di venire a vedere?
Oddio, il custode dello spettacolo ora non lo so…. Diciamo che vale la pena vedere lo spettacolo perchè è una commedia brillante con piccoli drammi incastonati nella storia. Un microcosmo dove gli insegnanti mostrano la loro quotidianità, talvolta demenziale talvolta passionale, le loro azioni dissacranti verso il sistema, la relazione che ciascuno di loro ha verso la figura dello ‘studente’ e verso i colleghi, puntellati da momenti di profonda sensibilità. Ogni insegnante è un piccolo comandante (con i loro studenti) con una propria personalità, preside compreso, e tutti tendono ad un qualcosa, che non è nell’etere, ma qui, in un aula di scuola… o forse no!
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