Sono passati quasi 35 anni dalla scomparsa di Enrico Coveri, stilista, imprenditore e fondatore dell’omonima casa di moda fiorentina. Quest’anno un libro importante celebra il suo genio e la sua arte, perchè di questo si tratta: Arte. E Coveri rimane un Artista, che come tutti gli artisti supera i tempi. E le mode.
Il fiorino d’oro della città di Firenze
Il libro è stato presentato a Palazzo Vecchio il 26 febbraio scorso in occasione della consegna del Fiorino d’oro, massimo riconoscimento della città di Firenze, al nipote dello stilista, Francesco Martini Coveri. Cito testualmente la motivazione:
Per aver raccolto e portato avanti con rispetto e sintonia l’eredità di Enrico Coveri, la cui creatività e passione per l’arte lasciarono per sempre il segno nella storia del costume e della moda. L’estro di Enrico Coveri ideò un immaginario di infiniti colori che prende vita oggi nel lavoro di Francesco, che crea con determinazione e impegno una moda che vuole comunicare gioia e positività
La consegna del fiorino si è conclusa con una promessa dal Sindaco Nardella:
“Siamo orgogliosi di riconoscere alla famiglia di Enrico Coveri il più grande riconoscimento della città, tributo doveroso per questo grande stilista e ho piacere di annunciare l’intenzione di intitolargli presto una strada della nostra città”.
Presentazione del libro: Enrico Coveri The King of Colors
Enrico Coveri The King of Colors è un libro di Silvio Ballon e raccoglie le migliori foto in versioni mai precedentemente presentate al pubblico di molte sfilate, servizi fotografici, momenti di vita pubblica dello stilista e dei suoi collaboratori. Un aspetto splendido del libro sono i QR code che solo i possessori di questo pregiato coffee table book possono scansionare con i propri dispositivi per collegarsi a link esclusivi del sito ufficiale della maison e vedere contenuti storici inediti e sfilate complete degli anni ’80.
Il libro celebra la figura di Coveri in un’immersione di colori e bellezze grafiche in ogni pagina. Una rilegatura attenta di contenuti e materiali (sfogliare la carta del libro è un piacere anche fisico) che riporta al perfezionismo ed al gusto raffinato dello stilista adottato da Firenze ma nato a Prato nel 1952 da padre fabbricante di biciclette e dalla signora Diana, la mamma, venditrice di macchine per cucire. Iniziò come modello, poi come scenografo e costumista per il teatro, prima di dedicarsi del tutto alla moda, sua vera grande passione.
Storia della Maison COVERI
A soli 25 anni Coveri è già un genio rivoluzionario dell’arte della moda e propone a Parigi i suoi primi capi nella sua prima sfilata di moda femminile (primo italiano a calcare le passerelle del prêt-à-porter a Parigi, la dove si era visto rifiutare da Firenze la sala Bianca di Palazzo Pitti, tempio storico dalla moda fiorentina dalla prima storica sfilata del 1951 – cosa che certo non scoraggiò il giovane Coveri.
Enrico decide di contattare direttamente il presidente della Camera della Moda di Parigi Jacques Mouclier, per esporgli il suo progetto creativo: presentare una collezione inverno in linea con la tendenza francese e basata sul ritorno alla femminilità, incentrata sull’idea del tailleur stretto. Mouclier intuisce subito la determinazione e affascinato dall’idea fa sfilare Coveri a Parigi.
Ho avuto la fortuna di cominciare il mestiere dalla parte dello stabilimento e non della passerella. Credo di saper conciliare la mia fantasia con le regole del mercato e con le esigenze di un’industria.
Guadagna così già nel 1977 il titolo di enfant prodige con cui in Francia lo battezzano. Coveri crea e gioca con i colori accesi e porta un elemento mai usato prima nella moda, ma nel teatro: le paillette. Per cui diventerà famoso nel mondo (fino al suo storico profumo che si chiamerà proprio Paillette). Le Figarò, scriverà: «Le paillettes stanno a Coveri come le catene a Chanel».
L’anno successivo, nel 1978, lancia già la sua moda uomo. E L’Herald Tribune del 17 ottobre 1978 sancisce:
Una delle migliori collezioni della stagione è stata Touche by Enrico Coveri. Coveri, un fiorentino di 27 anni con un viso che pare scolpito dal Della Robbia, ha proposto abiti vivaci e ben strutturati, realizzati con evidente talento per l’uso del colore e senso dell’umorismo.
Il suo stile è paragonabile a quello di Kenzo a Parigi, che naturalmente ammira.”
Nel 1982 nasce Paillettes, uno dei profumi femminili più amati e longevi della storia delle profumazioni degli stilisti italiani. Nascono le linee Sportwear, Jeans e Junior e nel 1983 Enrico Coveri Baby, seguita da Premiers Jours dedicata ai neonati.
“lo sono di Prato, e siamo gente dalle radici modeste: prima la campagna, e poi gli stracci. Sicché non ci piace rischiare, si vuol crearsi un nido giorno dopo giorno, con amore, con strutture che piano piano si consolidano. Per dire: tanti stilisti fanno venti pagine di pubblicità, e io ne faccio una. La fantasia ci vuole, non discuto, ma anche di più la concretezza. A me è morto il babbo a sedici anni, che aveva una fabbrica di bicilette. lo studiavo per geometra, avrei dovuto continuare. Ma mi sentivo oppresso da tutti quei numeri. Allora ho dato retta alla fantasia, son passato al Liceo Artistico e poi all’Accademia. Ma sempre con un’idea precisa, seria: mi piacevano il teatro, il cinema, la scenografia in genere, la moda. Ho scelto la moda, nonostante tutto mi sembrava la cosa più coi piedi per terra!”
Il 1985 segna la svolta nelle sfilate, con l’emergere delle grandi indossatrici che sfilano per la prima volta. Le modelle destinate a scrivere la storia della moda negli anni a venire. Esordiscono infatti per Coveri proprio in questa stagione Naomi Campbell, Elle Macpherson e Linda Evangelista.
Per non parlare della storica e bellissima Iman, la supermodella e attrice somala naturalizzata statunitense che sarà poi moglie di David Bowie.
Nel 1987 la maison Coveri festeggia i suoi primi dieci anni e invita alla “Collezione sera Enrico Coveri Boutique“ all’Opera Garnier di Parigi ben cento pittori italiani a realizzare altrettanti quadri ispirati al suo stile. 100 opere che entrano a far parte della collezione d’arte di Coveri.
Il rapporto di Coveri con l’arte figurativa è sempre stato grande e il suo citare le grandi opere d’arte appariva evidente già dai primi anni ’80 (dove riprese Klimt per disegnare i motivi di tessuti bianco e nero ma amalgamandoli con giade, turchesi, aranci e smeraldi.
Poi le stampe di intere opere d’arte sui tessuti, le innumerevoli collaborazioni con i grandi artisti dell’epoca, la pratica del dècollage adottata da Mimmo Rotella, che consisteva nel ricomporre sulla tela frammenti di manifesti pubblicitari stappati per strada e che Enrico ripropose. Ma anche il rapporto con Andy Warhol che lo fotografò e la sua Factory, da Jean-Michel Basquiat a Keith Haring.
Coveri si è rifatto al linguaggio barbaro e futuribile di Keith Haring, l’artista che con i suoi grovigli di segni ed i suoi simbolici pupazzetti dice di attivare le superfici diffondendo energia biologica e tecnologica
Vogue, gennaio 1985.
Sempre nel decennale della Maison, Coveri riceve da Francois Mitterrand, allora Presidente Francese, la Grande Médaille de Vermeille de la Ville de Paris.
“La moda deve aiutare la donna a sembrare sempre più bella e giovane e
non si può raggiungere questo obiettivo senza l’aiuto del colore”
Enrico Coveri
L’anno dopo, nel 1988 l’azienda arriva fino in Giappone dove si distribuiscono le collezioni Uomo, Donna, Baby, Bambino, Underwear, Sport e accessori per la casa, grazie ad una partnership con Itochu. Nello stesso anno Coveri viene nominato Commendatore della Repubblica Italiana, unico a ottenere tale riconoscimento prima dei 35 anni.
Nel 1989 nasce la collezione uomo Ricerche di Enrico Coveri in collaborazione con Marzotto di LeboleModa ed è la volta di Coloratissima, prima linea completa di make up.
“I REJECT
THE BANALITY
OF ALWAYS STAYING THE SAME”
Enrico Coveri,
1977
La Maison COVERI dopo il 1990.
Nel 1990, alla prematura scomparsa di Enrico, la sorella, la signora Silvana Coveri, da sempre Amministratore Unico delle varie società del gruppo, prende in mano le redini della maison sino ad allora divise con il fratello.
Il nipote Francesco Martini Coveri nel 1996 prende le redini della linea You Young Coveri. Nascono altri profumi come Firenze, Paillettes 3, MI 06 e POP HEART
L’Archivio COVERI nella sede della Maison fiorentina
L’archivio Enrico Coveri si compone di molti documenti e materiali diversi relativi all’attività dello stilista fin dai suoi esordi. L’archivio è dislocato in diverse stanze dell’atelier e nel magazzino, comprende fascicoli relativi alle campagne pubblicitarie realizzate dal 1979 a tutto il 2002. Comprende circa 50.000 disegni, alcuni fascicolati altri in scatole nel magazzino, risalenti agli anni ’70 fino al 2002. Inoltre corrispondenza privata, sciolta e fascicolata, e documenti commerciali. Gli abiti conservati sono circa 5.000
Il libro che celebra Coveri, pubblicato da Gruppo Editoriale, è contenuto in un cofanetto fucsia, il colore che Coveri amava, ed è frutto di un lavoro filologico negli archivi della maison. Sono stati recuperati documenti, schizzi e foto inedite, come quelle non utilizzate in alcune campagne pubblicitarie diventate iconiche, bozzetti originali ispirati alla pop art di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, testimonianze della collaborazione con Andy Warhol. Il volume è scritto per essere studiato nelle scuole di moda, per far conoscere il percorso stilistico che ha lasciato un’impronta forte nella storia del costume: dagli esordi come modello all’attività nelle industrie di Firenze e Prato fino al successo parigino, sempre scanditi dall’allegria.
Viva COVERI!