L’Argante 158 Eterno femminino

Arte a Trieste tra fascino e discrezione.

 

La donna triestina nei primi anni del 900: cosmopolita, sfrontata, colta, elegante, riservata, timida ed enigmatica

dal 21 dicembre 2023 al 01 aprile 2024

L’universo femminile e l’arte. L’argomento principe nel mese di marzo è sempre dedicato alla donna. Come non parlare allora della mostra che si tiene in questo periodo a Trieste in uno dei palazzi più eleganti della città. Scultura e pittura si intersecano nelle sale del Civico Museo Sartorio, luogo ideale per l’esposizione di molti capolavori della “scuola triestina” che negli interni di una dimora storica vengono idealmente restituiti all’atmosfera per i quali erano stati concepiti. Il Museo è insediato in una elegante villa borghese edificata nel ‘700 e ampliata in epoca neoclassica, collocata a breve distanza dal mare vicino alle rive, nel cuore della città, circondata da un grande parco. I proprietari, la famiglia Sartorio, erano una ricca famiglia di mercanti provenienti da Sanremo presenti a Trieste dalla fine del XVIII secolo. Essi vi abitarono dal 1838 al 1949 e, nel 1946, alla morte dell’ultima discendente diretta, Anna Segrè Sartorio, per sua volontà testamentaria la villa passò al Comune di Trieste assieme alle sue collezioni.

Tutta al femminile, è l’esposizione artistica che fino al 1 aprile si potrà ammirare a Trieste presso il Museo Sartorio. Il soggetto della mostra è la donna con il suo eterno e ineguagliabile universo. Il focus è su quelle donne triestine i cui sguardi, pose, movenze riflettono la caratteristica principale per cui sono conosciute: quel fascino discreto ma volitivo legato al loro essere indipendenti e sicure di sé. Una sorta di proiezione della coscienza segreta delle donne, ritratte nella loro diversità: muse, amiche, mogli, amanti, donne bellissime e sfrontate, provocanti e soddisfatte, timide e riservate, specchio della Trieste di allora. Un fascino discreto, enigmatico e ambiguo a volte. Il Museo propone un viaggio affascinante fatto di discrezione e femminilità. La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo-Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi culturali e sportivi-P.O. Musei Storici e Artistici del Comune di Trieste, e realizzata da Trart-Società cooperativa di servizi culturali, riunisce in quel luogo fascinoso e a suo modo intimo che è il Museo Sartorio, una trentina di ritratti di donne triestine dei primi decenni del ‘900. I dipinti provengono dalle collezioni del Museo Sartorio, dal Museo Revoltella e da collezioni private di Trieste tra cui la Fondazione CRTrieste, e vogliono offrire uno sguardo particolare su Trieste, attraverso alcune opere dei suoi migliori artisti del secolo.

La galleria di ritratti femminili propone una Trieste osservata nelle sue pieghe più intime nei volti e negli atteggiamenti di donne, appartenenti a quella borghesia cosmopolita che ha contribuito alla crescita economica e culturale della città nel diciannovesimo secolo e nel primo ‘900: Franco Asco, Antonio Camaur, Glauco Cambon, Bruno Croatto, Cesare Cuccoli, Oscar Hermann Lamb, Mario Lannes, Pietro Lucano, Giannino Marchig, Piero Marussig, Giovanni Mayer, Argio Orell, Gino Parin, Nino Poliaghi, Arturo Rietti, Ruggero Rovan, Edgardo Sambo, Carlo Sbisà, Cesare Sofianopulo, Vito Timmel, Carlo Wostry sono gli autori delle opere scelte per questa esposizione. L’arco temporale in cui sono state realizzate le opere si concentra sui primi quattro decenni del XX secolo, anni particolari e di grandi cambiamenti, a causa delle trasformazioni epocali di una città che, dopo la Prima Guerra Mondiale, vede il proprio mondo sgretolarsi e poi ricostruirsi in forme e modi diversi. Diverse ed eterogenee sono le sensibilità artistiche e i linguaggi espressivi che, pur strettamente determinati da un’esigenza di realtà – una costante dell’arte a Trieste per tutto il ‘900 – oscillano tra i riferimenti simbolisti e post impressionisti e le atmosfere legate al mondo del Déco come a quelle del Realismo Magico.

L’Assessore alla Cultura e Turismo Giorgio Rossi di Trieste durante l’inaugurazione , ha dichiarato fra le tante cose, che il 2023 è stato un anno di ottimi risultati e che il 2024 sarà sicuramente migliore. L’incredibile aumento di visitatori è dovuto al grande ed importante lavoro svolto in questi ultimi anni. Cercheremo, ha continuato Rossi, di conservare il significativo riconoscimento che il giornale “Il sole 24 ore” ci ha dato collocandoci al primo posto in Italia come cultura e tempo libero. Leit motiv della mostra tutta al femminile (come è stato specificato durante l’inauguazione avvenuta nello scorso mese di dicembre) è quel fascino discreto e perturbante, quella “scontrosa grazia” che ha la città che la ospita.

Si perché Trieste è così, bella ma a volte scostante, ombrosa. Lo sottolinea lo scrittore Umberto Saba nella prima strofa della poesia dedicata alla sua città natale:

“Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore, con gelosia.”

Umberto Saba

INFORMAZIONI: Civico Museo Sartorio

Laura Privileggi

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