Il Teatro Comunale di Figline Incisa Valdarno, è stato realizzato fra il 1867 ed il 1870 per mano di Angelo Pierallini architetto Figlinese di buona fama a livello regionale, all’apice della carriera. Pierallini, dalla cultura neoclassica, aveva una solida preparazione tecnico-funzionale.
Costruito a ridosso delle mura medievali di Figline nei pressi di porta Fiorentina per iniziativa dell’Accademia dei Risorti. Fu inaugurato nella primavera del 1871 con l’opera lirica l’Ernani di Giuseppe Verdi.
L’Accademia, trasformatasi dal 1879 in Accademia dei Concordi, ha continuato a gestire il teatro fino al secondo dopoguerra garantendo sempre una intensa attività lirica con allestimenti di livello nazionale.
Dopo aver subito vari danni e rimaneggiamenti sia prima che durante il secondo conflitto mondiale, il teatro nel 1957 cessò la sua attività e fu ceduto dall’Accademia.
Dopo averne acquistato la proprietà nel 1979 l’Amministrazione Comunale nel 1983 ha avviato un consistente piano di recupero della struttura che è stato inserito nel Progetto regionale FIO-Teatri.
Grazie a questi lavori, il teatro ha ripreso la sua attività nel 1995 riproponendosi come una delle strutture teatrali più importanti del Valdarno superiore.
Ma ritorniamo per un attimo alla nascita di questo piccolo scrigno fatto di stucchi, affreschi, tendaggi e di poltroncine rosse di velluto. La serata dell’inaugurazione che avvenne durante l’ultimo trentennio del secolo scorso, in una splendida serata di primavera, come narrano le documentazioni raccolte, segnò in modo indelebile il volto urbanistico della Figline dell’Ottocento.
Dalle fonti storiche sappiamo che l’avvenimento suscitò l’euforia e gli entusiasmi del popolo figlinese. Dopo lunghi anni di lavoro e di difficoltà economiche prendeva vita una struttura (già esistente nel 1700 e definita “ La Topaia”) che fino ad allora era stata centro di aggregazione per gruppi di artigiani ed operai che dopo il lavoro salivano sul palcoscenico e mascherati con i costumi più originali e bizzarri, si mettevano a cantare, solo per la passione di farlo. Tutto continuò fino a quell’aprile del 1872 quando, per la prima volta si alzò il sipario con l’opera lirica “ Ernani” del maestro Giuseppe Verdi e tutto divenne reale: le luci dei palchi si accesero, l’atmosfera calda e ovattata del Garibaldi abbracciò il pubblico che seduto in platea applaudì tenori soprani e coristi.
Oggi dopo più di in secolo quella costruzione eretta all’interno della fortificazione medievale denominata cassero, è un simbolo della notevole forza connotativa sentito dalla maggior parte dei cittadini come perno della propria vita sociale.
Lo stemma dell’Accademia dei Concordi (Associazione di maggiorenti figlinesi) che nel 1867 – 1870 costruì e finanziò il teatro, regna sopra il palco reale ancora oggi, spiega l’Architetto Giovanni Manuelli progettista e direttore dei lavori dell’ultimo restauro affidatogli nel 1982 .
“Le opere, iniziarono in un clima di grande entusiasmo articolandosi dall’aprile del 1984 all’aprile del 1994. Fu un’opera grandiosa articolata su quattro distinte direttrici progettuali: restauro conservativo, adeguamento funzionale, impiantistica specifica, inserimento urbanistico.”
G. Manuelli
Quest’anno il Teatro Garibaldi ha festeggiato i suoi cinquant’anni di attività con la stagione di prosa e quella concertistica. Prima dell’inaugurazione ufficiale gli spettacoli si svolgevano presso il Cinema Teatro Salesiani di Figline. Il cartellone ha visto alternarsi negli anni famosi registi ed attori di grande calibro, da Anna Proclemer a Giorgio Albertazzi, da Paola Borboni a Dario Fò e Franca Rame. Elio Pandolfi, Paolo Poli, Giulia Lazzarini, Renato Rascel, Giuliana De Sio, Paola Quattrini, Sergio Castellitto, l’elenco sarebbe lunghissimo. In scena durante il corso degli anni, i testi classici: Luigi Pirandello, Molière, Carlo Goldoni . Drammaturghi come William Shakespeare , Eduardo De Filippo, Eugé Ionesco , Arthur Miller ed altri ancora.
La stagione teatrale appena conclusa ha visto in scena come ultimo spettacolo “Il Nodo” di Johnna Adams. Un testo teatrale sul bullismo, problema più che mai attuale, un confronto senza veli sulle ragioni profonde che lo generano. Il potere del teatro è questo in fondo, scavare e cercare le cause e non gli effetti di quello che viviamo ogni giorno nella realtà.
“ Il futuro del Teatro Garibaldi adesso sta nella capacità e nell’inventiva che sapremo mettere nella gestione lungo i prossimi anni . La sfida è sempre aperta , il teatro rimane una risorsa culturale primaria per una comunità . Un teatro dell’Ottocento che ha riaperto le sue porte alle soglie del duemila è il massimo di una felice provocazione.”
Mario Lancisi.
Laura Privileggi
Citazioni tratte dal testo “Teatro Garibaldi” Comune di Figline Valdarno
Sindaco Mauro Farini
Architetto Giovanni Manuelli
Assessore alla Cultura Mario Lancisi