Continuano i nostri “speciali” di approfondimento su “Citofonare Ing. Domenico Sputo” (il primo Timpano, Toppi, Carlisi… potete trovarlo qui.)-(il secondo Leoni, Bechi, Fornai… “le maestranze”, cliccando qui)-(il terzo Batoni, Bonciani…ecco il link)
Lo spettacolo che andrà in scena venerdì 16 e sabato 17 dicembre al TEATRO NUOVO SENTIERO, a FIRENZE (Via delle Panche, 36).
Oggi per farvi entrare meglio nel clima dello spettacolo…L’Argante incontra tre tasselli essenziali di questo puzzle: Paolo Allegra, Fulvio Ferrati e Iacopo Biagioni che insieme a Domenico Sputo, sono i protagonisti dell’omonima canzone di Lucio Dalla (ascolta Domenico Sputo – Luna Matana, mentre leggi l’articolo link youtube).
Iacopo, il tuo possiamo svelarlo è un “cameo” d’eccezione in coppia con Antonio Timpano che abbiamo già intervistato. Lui è stato ermetico nella risposta tu invece cosa ci puoi svelare del testo e del tuo personaggio?
Vediamo un po’… sarà difficile essere più criptico di Antonio, con il quale condivido (oltre a questa apparizione) una lunga e fraterna amicizia. Il mio personaggio è pronto sicuramente… a rilevare il tutto con molta cura. Ci saranno spazi che resteranno integri e sarà su quelli che ci concentreremo. É un lavoro mica da niente… anzi di primaria importanza al fine di relazionare il loculo allo spettacolo e viceversa con un grande ed estrema accuratezza. Più esplicito di così… mi pare di spoilerare troppo!
Fulvio ormai, sei un habituè degli spettacoli prodotti dalla compagnia IGMortificati, anche questa volta ti trovi di fronte un personaggio da caratterizzare a modo tuo. Ci dici qual è il tuo apporto nello spettacolo?
Intanto spero di darlo questo apporto e supporto! A parte gli scherzi… Quando fai parte di un cast del genere, devo dire non facile da mettere su (sia per questioni di numeri, che di qualità), con colleghi che stimo e che reputo veramente bravi… da un lato speri sempre di poter aggiungere qualcosa in più (e quindi dare l’apporto di cui si parlava) dall’altro ti senti anche molto a tuo agio e c’è il rischio (seppur controllato) come attore di stare attenti a non fare brutte figure. Poi ho trovato un testo acuto e divertente, mi era già capitato di cimentarmi (appunto) con testi scritti da Marco, ma sopratutto di essere diretto sia da Marco (Giavatto) che da Serena (Politi), ma finora mai insieme contemporaneamente. Due ottimi modi di interpretare il tutto a volte ti chiedono anche due cose diverse nella stessa scena, questo da un certo punto di vista potrebbe essere anche stimolante, perchè poi sta un po’ a noi fare la tara. Gli IGM poi ormai, fanno parte di me… e spero di fare, ancora per tanto, parte di loro.
Paolo, possiamo dire che sei nuovo a questo genere di “lavori teatrali”, come stai affrontando le prove, il testo? E poi… in questo spettacolo ci sono tanti personaggi, il tuo è molto particolare dicci qualcosa di quello che farai, come affronterai il pubblico?
Allora cominciamo con il dire che io faccio, (cioè il mio ruolo fa) un intervento d’urgenza! Il mio personaggio non è facile da reperire ma chiamato da una persona “particolare” a cui non posso dire di no… arrivo in scena. Faccio nascere l’equivoco che poi, come si dirà anche nel testo “fa traboccare il vaso”, di solito è la goccia… io dentro il vaso ci metto l’equivoco e quello proprio è incompatibile non ci sta, perciò trabocca. Per il resto è vero sono assolutamente nuovo a questo genere di esperienza ma devo dire che ho trovato un ambiente di professionisti che mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Forse potrei apparire acerbo, ma ne vale la pena sia vedere lo spettacolo, sia fare quest’esperienza… io per esempio mi ritrovo a ripetere il copione nella quotidianità e per me è una sensazione nuova, probabilmente chi mi incontra ultimamente e mi vede parlare da solo, si chiederà cosa mi stia succedendo, ma in realtà: sto solo facendo memoria, niente paura! Ultimo e non in ordine di importanza il pubblico, cercherò di non pensare di avere davanti 400 persone che aspettano ciò che ho da dire, io devo concentrarmi a credere che faccio parte di quella situazione, in quel preciso momento… che stia capitando veramente! Una cosa l’ho già imparata, il pubblico non va deluso, si affidano a noi per due ore, per sorridere, svagare e non pensare è quindi una bella, tosta… responsabilità!
Ernesto Censere
Non perdetevi le prossime interviste al resto del cast, ma sopratutto non perdetevi lo spettacolo:
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