Mina: il cortometraggio sul lockdown

Nelle occasioni speciali ci si occupa meglio dei dettagli ed è per questo che i due corti originariamente concepiti per essere l’uno la metà dell’altro, sono stati divisi per poter esprimere in solitario il proprio personale concetto. (trovate il primo articolo della settimana scorsa qui)

Mina: è un cortometraggio sul lockdown, (il primo). Quello che ci ha sorpreso e stupiti tutti. Il nostro modo di vedere il tempo è cambiato e non sarò più lo stesso a distanza di quasi due anni, c’è ancora chi vive questa pandemia in solitaria e proprio nei giorni in cui l’Italia rischia l’ennesimo tilt ricordiamo che visibile sul nostro canale youtube in ogni momento e gratuitamente.

Se un tempo rimanere a casa era sinonimo di riposo rilassante, la tecnologia di questi tempi combinata all’isolamento forzato ci ha praticamente reso al servizio delle macchine, non un secondo di respiro per la protagonista che alla fine romperà gli schemi e tornerà all’isolamento “naturale”.

Dalle considerazioni dell’interprete Irene Bechi:

Penso che il personaggio sia partito da un proposito positivo, come tutti noi del resto, rimanere “connessi” come risposta all’isolamento forzato. Niente si deve fermare sopratutto da casa, dove il tempo raddoppia e anche le possibilità di fare molte cose. Poi però la teoria dell’ottimizzazione del tempo è venuta meno facendo per fortuna risaltare “gli intervalli”, “gli spazi”, “i respiri” tra una cosa da fare assolutamente e l’altra… pause strettamente legate al vivere quotidiano. Mina è stata letteralmente risucchiata dalla meccanica degli schemi “umani” e tecnologici. Per fortuna poi ha trovato il modo di evadere…

Irene Bechi

 

Buona visione!

Qui il sito ufficiale de L’inverno fiorentino

https://www.invernofiorentino.it/eventi/non-siamo-isole/

Descrizione del progetto dal sito

Difficile in questo 2020 trovare il desiderio di indagare un argomento che non sia l’isolamento; durante il primo lock-down ha accomunato molti artisti un’impossibilità di potersi pronunciare, di raccontare. Adesso è il momento di indagare cosa è successo e come ci ha cambiato. Per raccontare questo I geneticamente mortificati propongono 2 cortometraggi che dipingono l’isolamento a Firenze da angolazioni opposte. La vera sfida che ci poniamo è osare in direzione “futuro”: la tecnologia è stata l’unica finestra attraverso la quale ci siamo ricongiunti con gli altri e sarà essa stessa soggetto e oggetto della nostra azione creativa: i cortometraggi verranno ripresi esclusivamente con un iPhone 12 Pro Max e racconteranno storie di persone ritrovatesi senza tecnologia o in esubero di essa.

“Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso. Ciascuno è un pezzo del continente, una parte dell’oceano.”
Disse John Donne. Noi vogliamo semplicemente ricordarci di quanto avesse ragione.

Organizzato da I geneticamente mortificati

Guarda i cortometraggi su:
geneticamentemortificati.com/
YouTube: youtube.com/channel/UCYcxdveDxsB4YQSkHB1Bqvw/featured
Instagraminstagram.com/igeneticamentemortificati/

Marco Giavatto

Articolo creato 40

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