Vienna 1961. Durante il IX Congresso dell’Istituto Internazionale del Teatro, un drammaturgo finlandese, Arvi Kivimaa, propone di istituire una giornata mondiale del Teatro. Dal 27 marzo 1962, la giornata viene così celebrata dovunque.
La parola Teatro che origina dal verbo greco “Theaomai” ovvero: osservare, guardare, essere spettatore, è da sempre sostanza imprescindibile della natura umana. Dalle sue radici così classiche, la storia del teatro abita la storia del mondo stesso.
Una giornata dedicata, non elude il ricordare la commemorazione meramente in data prefissata. Ma come tutti i fatti importanti degni di nota, occorre prendersene cura e mantenerli vivi giorno dopo giorno.
Sino ad oggi, in Italia particolarmente, il teatro rischia di andare incontro ad un ricordo del giorno della sua chiusura, che equivarrebbe al giorno di una sconfitta sociale. Il luogo pubblico per eccellenza di quell’osservazione, di una condivisione di storie, di emozioni, di vite, va pertanto tenuto ancora libero di esprimersi.
Come disse Mario Scaccia : L’atto d’Amore che si compie in Teatro fra scena e pubblico non sopporta contraccettivi.
Gaia Courrier.